La linea di trattamenti Alfacare dedicati alla salute, al benessere ed al miglioramento della qualità di vita della donna ad ogni età

  • BIORIVITALIZZAZIONE E RINGIOVANIMENTO GENITALE
    Dalle terapie convenzionali alle tecniche più innovative di Ginecologia Rigenerativa estetico-funzionale, una gamma di trattamenti integrati per alleviare i disturbi intimi femminili in ogni fase della vita della donna, dall’età fertile, al post-partum fino alla menopausa”

LASER EPILAZIONE MEDICA DEFINITIVA

 

L’epilazione mediante laser è il trattamento in grado di ridurre progressivamente il numero dei peli ritenuti indesiderati o superflui presenti in varie zone del corpo in modo efficace, veloce, non invasivo e soprattutto duraturo: inoltre la laser-epilazione può rappresentare la soluzione per disturbi clinici quali, ad esempio, le follicoliti post-depilatorie, (ovvero i foruncoli e le pustole che spesso compaiono dopo l’utilizzo delle tecniche di depilazione più comuni come rasoi, cerette o creme depilatorie) e ricoprire un ruolo significativo nel trattamento delle donne affette da irsutismo (crescita anomala di peli in zone del corpo dove normalmente sono assenti) o ipertricosi (crescita eccessiva di peli). Infine l’impiego di strumenti di utilizzo medico da parte di personale sanitario qualificato garantisce la potenza e la sicurezza necessarie per un trattamento realmente efficace e privo di rischi significativi.


COME FUNZIONA:
Il trattamento consiste nell’esposizione dell’area cutanea da trattare ad un fascio laser pulsato di adeguata intensità e di peculiare lunghezza d’onda che gli permettono di raggiungere selettivamente il follicolo pilifero fino alla regione del bulbo: qui il fascio viene assorbito e trasformato in calore causando un danno termico calcolato esclusivamente sul bulbo pilifero, che viene quindi distrutto con la conseguente caduta del relativo pelo, nel rispetto della cute circostante. I peli più sensibili al trattamento, e che quindi vengono rimossi più facilmente, sono principalmente quelli di colore scuro: questo perché il bersaglio selettivo del laser è proprio la melanina (il pigmento che dà il colore ai peli) contenuta nel bulbo e quindi più il pelo è pigmentato più sarà danneggiato dal laser e così eradicato. Benché in misura minore, la melanina è contenuta anche nella cute: per evitare esiti cutanei spiacevoli è pertanto di fondamentale importanza che l’area da sottoporre ad epilazione non sia abbronzata.

IL TRATTAMENTO:
Nel corso della seduta di epilazione il raggio di luce laser viene applicato sulla pelle mediante un manipolo con la punta raffreddata; questo consente di focalizzare l’energia sulla radice del pelo ed al tempo stesso, proteggere la pelle circostante, rendendo così il trattamento adatto anche ai soggetti più sensibili.

LE SEDUTE:
Durante la seduta, il laser è in grado di agire in modo efficace esclusivamente sulla quota di bulbi piliferi che in quel determinato momento si trovano in fase di crescita attiva (la cosiddetta fase “anagen”): per ottenere una riduzione significativa del numero complessivo dei peli della zona sottoposta a trattamento, sono quindi necessarie più sedute consecutive di epilazione, distanziate da uno specifico intervallo di tempo che permette alla percentuale di peli precedentemente trattati di cadere, ed ai bulbi piliferi residui di iniziare una nuova fase di crescita attiva per poter essere cosi rimossi durante la seduta successiva.La durata di ogni seduta varia principalmente in funzione dell’estensione della area da trattare e della densità dei peli, mentre il numero totale di sedute necessarie per ottenere un risultato soddisfacente è influenzato da molti fattori personali quali ad esempio il fototipo (il colore base della carnagione non abbronzata), il colore e le caratteristiche dei peli da eliminare. Pertanto il trattamento è preceduto da un consulto medico preliminare atto a verificare l’indicazione alla epilazione laser ed ad escludere eventuali controindicazioni alla procedura, e quindi a pianificare un trattamento personalizzato adatto alle caratteristiche ed alle esigenze di ogni singola donna.

 

BIORIVITALIZZAZIONE E RINGIOVANIMENTO GENITALE

 

INVECCHIAMENTO GENITALE ed ATROFIA VULVO-VAGINALE Nel corso della vita della donna, gli organi genitali femminili vanno incontro ad una progressiva evoluzione dettata dal trascorrere del tempo: come accade per gli altri distretti del corpo, anche la vulva e la vagina, dopo la pubertà ed i primi anni della vita fertile, iniziano a subire un graduale processo di invecchiamento fisiologico spesso asintomatico ed impercettibile. Tuttavia questi cambiamenti si rendono più evidenti con l’insorgenza della menopausa: la relativa riduzione drastica dei livelli ormonali di estrogeni prodotti dalle ovaie accelera il processo di invecchiamento dei tessuti dei genitali con ripercussioni sul loro aspetto ma soprattutto sulla loro funzionalità, conseguenze che in tale distretto più che in altri, sono intimamente connesse.

L’ involuzione delle piccole labbra, la riduzione del volume delle grandi labbra ed in generale la perdita di tonicità dei tessuti vulvo-vaginali e la relativa insorgenza di lassità, sono infatti accompagnate da un contestuale e progressivo assottigliamento della mucosa che riveste la vulva e la vagina, dalla riduzione della loro normale idratazione e dalla conseguente comparsa di secchezza vaginale che altera la normale fisiologia genitale; tale quadro, comunemente noto come atrofia vulvo-vaginale, può causare prurito e bruciore intimi, perdite, irritazioni e dolenzia genitali, piccole lacerazioni dette ragadi, petecchie ed un maggiore predisposizione all’insorgenza di infezioni a carico di questo distretto. Questa sintomatologia, associata ad una progressiva riduzione della lubrificazione spontanea femminile rende inoltre i rapporti difficili e dolorosi con un conseguente calo del desiderio sessuale e spiacevoli ricadute sulla vita di coppia. Infine, in alcuni casi, al quadro atrofico genitale ed alle sue problematiche, possono anche associarsi disturbi della sfera urinaria (bruciore durante la minzione, incontinenza urinaria, urgenza minzionale, cistiti ricorrenti…): quando presenti, tale particolare condizione viene definita sindrome genito urinaria.

Sebbene tipici dell’età menopausale, talvolta questi disturbi possono interessare anche donne giovani con esiti cicatriziali genitali non ottimali a seguito del parto o di interventi chirurgici ginecologici, oppure in caso di menopausa spontanea precoce, indotta da farmaci o menopausa chirurgica (ovvero uno stato menopausale provocato dall’asportazione delle ovaie in età fertile). Anche una predisposizione genetica o problemi di salute cronici possono provocare l’insorgenza di tali sintomi in età giovanile.

Infine molti di questi disturbi intimi possono manifestarsi in donne che hanno ricevuto trattamenti oncologici come, ad esempio, nelle pazienti sottoposte a chemioterapia o a radioterapia pelvica per riscontro di neoplasie ginecologiche dell’utero e delle ovaie o, in generale del distretto pelvico, o in corso di terapie ormonali prolungate per tumori della mammella.

 

LE CAUSE L’atrofia vulvovaginale (e in senso lato la Sindrome Genitourinaria), è un disturbo genitale femminile causato principalmente dal calo dei livelli di estrogeni nel sangue: si calcola che quasi il 50% delle donne in età menopausale avvertano i sintomi correlati a tale problematica destinata, peraltro, a peggiorare progressivamente nel tempo in assenza di un’adeguata terapia.

Alla base dell’invecchiamento genitale e dell’atrofia vulvo vaginale si riscontrano principalmente:
– Una progressiva riduzione del numero di cellule che costituiscono le mucose vulvovaginali con un conseguente assottigliamento del loro spessore che le rende più fragili
– Una progressiva riduzione della produzione da parte dei fibroblasti (cellule contenute nello strato profondo della mucosa) di 3 sostanze fondamentali per la salute delle mucose ovvero l’acido ialuronico (che ne regola principalmente un’adeguata idratazione), l’elastina ed il collagene (che hanno un ruolo di sostegno, conferiscono tono ed elasticità alle mucose) con la conseguente comparsa dei segni tipici dell’invecchiamento genitale quali la secchezza vaginale, la lassità dei tessuti e la riduzione della loro elasticità alla base dei sintomi tipici dell’atrofia vulvo vaginale.

 

LE OPZIONI TERAPEUTICHE Dalle terapie convenzionali alle tecniche più innovative di Ginecologia Rigenerativa estetico-funzionale (con benefici non solo sull’aspetto dei genitali ma anche e soprattutto sulla loro funzionalità), gli scopi dei trattamenti dell’atrofia vulvo-vaginale spaziano dall’attenuare la sua sintomatologia fino ad agire sui meccanismi stessi che la determinano.

Le opzioni terapeutiche per contrastare l’invecchiamento genitale e l’atrofia vulvo-genitale sono principalmente rappresentate da:

  • Terapie SINTOMATICHE: volte ad alleviare i disturbi intimi femminili, rappresentano la prima linea di trattamento dell’atrofia vulvo-vaginale mediante l’utilizzo di prodotti emollienti, idratanti e nutrienti per i genitali da applicare sottoforma di ovuli o capsule vaginali, creme, pomate o lipogel, una o più volte al giorno, insieme alla scelta di un detergente intimo appropriato e di sostanze lubrificanti adeguate da utilizzare all’occorrenza.
  • Terapie ORMONALI: concepite per contrastare gli effetti indesiderati derivati dal calo dei livelli ormonali che si verifica in seguito alla menopausa fisiologica, precoce o indotta, queste terapie contenenti ormoni possono essere somministrate per via sistemica sotto forma di compresse o cerotti (raggiungendo cosi, attraverso la circolazione sanguigna, i diversi distretti corporei con effetti su tutto l’organismo), o per via locale mediante l’applicazione di ovuli o capsule vaginali, creme e pomate. Tali farmaci, siano essi a base di ormoni “di sintesi” o di cosiddetti ormoni “bioidentici” o “naturali”, devono essere assunti esclusivamente sotto supervisione medica: un’attenta valutazione clinica atta ad escludere eventuali controindicazioni alla loro prescrizione, ed un adeguato counselling con la donna sui possibili benefici e sui potenziali rischi o sequele devono essere effettuati dal Curante prima della loro assunzione.
  • Terapie RIGENERATIVE E BIORIVITALIZZANTI: A differenza delle altre opzioni terapeutiche che si limitano ad alleviare i sintomi o a colmare il calo ormonale menopausale con l’assunzione farmacologica di ormoni, questi trattamenti innovativi, derivati dalla Medicina Estetica ed applicati in campo ginecologico, si pongono invece come obiettivo quello di agire direttamente sui meccanismi che determinano l’invecchiamento genitale e di correggerli contrastandone i sintomi alla radice e ripristinando cosi la normale fisiologia di tale distretto. Dalla somministrazione per via topica, con creme o ovuli, o per via iniettiva locale di acido ialuronico solitamente associato a sostanze naturali ad azione biostimolante (polinucleotidi, plasma ricco di piastrine etc…), fino alle tecniche rigenerative strumentali (radiofrequenze, elettroporazione, laserterapia, carbossiterapia…), queste terapie si propongono infatti di riattivare la naturale e spontanea produzione da parte del nostro organismo di acido ialuronico, elastina e collagene a livello genitale. Questo ristabilisce progressivamente un adeguato livello di idratazione spontanea delle mucose risolvendo così i disturbi correlati alla secchezza ed alla scarsa lubrificazione e rinvigorisce il tono e lo spessore dei tessuti vulvo vaginali rendendoli meno lassi e fragili con effetti benefici sia sul loro aspetto ma soprattutto sulla loro funzionalità, ripristinando cosi uno stato di benessere della donna e migliorandone la qualità di vita sia individuale sia all’interno della coppia.

Tali opzioni terapeutiche possono poi essere associate o alternate permettendo così di impostare un vero e proprio percorso di cura dell’atrofia vulvo-vaginale modulato sulle necessità di ciascuna donna: il loro utilizzo integrato, contemporaneo o sequenziale, può infatti essere efficacemente inserito in un programma personalizzato sulla singola paziente al fine di ottenere risultati sempre più soddisfacenti, soprattutto nei casi più complessi.

 

BIOSTIMOLAZIONE: la prima opzione per il ringiovanimento genitale

 

Tra le terapie rigenerative e biorivitalizzanti, la biostimolazione vulvo-vaginale rappresenta un’opzione efficace e sicura ed allo stesso tempo di rapida e semplice esecuzione.

 

COME FUNZIONA La biostimolazione consiste in microinfiltrazioni di principi attivi biorivitalizzanti applicati nello strato profondo delle mucose genitali (il derma), che permettono a tali sostanze di agire direttamente dove si verificano i principali processi responsabili dell’invecchiamento genitale: a questo livello, infatti, riattivano la sintesi spontanea di collagene ed elastina da parte dei fibroblasti (le cellule del derma deputate alla loro produzione) ed aumentano la quota di acido ialuronico migliorando così l‘idratazione, il turgore, la tonicità e l’elasticità dei tessuti genitali.

 

LE INDICAZIONI Grazie a tali effetti, la biostimolazione vulvo-vaginale trova le sue principali indicazioni nel trattamento dei sintomi correlati all’ atrofia vulvovaginale (secchezza vaginale, prurito e bruciore intimi, irritazioni, ragadi genitali, scarsa lubrificazione con dolore durante i rapporti…) ed alla Sindrome Genitourinaria (bruciore durante la minzione, cistiti ricorrenti, urgenza a urinare con incontinenza…) insorte dopo menopausa fisiologica, spontanea precoce o indotta (menopausa chirurgica o farmacologica) ma può anche essere applicata per alleviare i disturbi intimi provocati da trattamenti oncologici o da esiti cicatriziali genitali non ottimali a seguito del parto, di traumi o di interventi chirurgici ginecologici. La biorivitalizzazione può inoltre rappresentare un valido ausilio nel trattamento di patologie vulvari come il lichen scleroatrofico.

 

IL TRATTAMENTO La biostimolazione è una forma di mesoterapia, ossia un trattamento nel quale i principi attivi vengono iniettati per via intradermica nel distretto da trattare. Questo perché la penetrazione dei comuni farmaci per via cutanea e/o in vagina non permette di far raggiungere ai principi attivi la profondità adeguata del tessuto ove si verificano effettivamente i processi responsabili dell’invecchiamento. La terapia iniettiva invece veicola tali sostanze direttamente nello spazio del derma, rendendo così la loro azione realmente efficace.

A seconda dei disturbi manifestati e delle specifiche esigenze della donna, le microinfiltrazioni possono essere applicate a livello vulvare, vestibolare e del terzo inferiore della vagina.

I prodotti che si possono iniettare a livello genitale sono naturali e biocompatibili ed hanno un’autorizzazione specifica per il trattamento di questa area perché, per essere utilizzati in questa sede, devono avere caratteristiche peculiari di elasticità e uno specifico potere antiossidante: solitamente sono sufficienti piccole quantità di un gel iniettabile a base di acido ialuronico (che attrae l’acqua all’interno dei tessuti migliorandone l’idratazione) associato a polinucleotidi (sostanze di origine naturale che stimolano i processi di riparazione cellulare dei tessuti danneggiati dall’invecchiamento aumentando la produzione di collagene ed elastina da parte dei fibroblasti del derma) per recuperare il tono e l’elasticità fisiologici dei genitali. In alcuni casi possono essere iniettate altre sostanze ad azione biostimolante quale il Plasma ricco di Piastrine (PRP) o acido ialuronico associato a glutatione e n-acetilcisteina, glicogeno, vitamine, sali minerali e amminoacidi che migliorano gli effetti benefici del trattamento.

 

LE SEDUTE La biorivitalizzazione è una procedura ambulatoriale, non invasiva: la durata di ogni seduta può variare dai 10 ai 20 minuti. L’utilizzo di aghi molto sottili riduce al minimo la sensazione di fastidio causata dall’infiltrazione che spesso non viene neanche percepita dalla donna: inoltre, per eliminare al massimo tale sensazione, è consigliabile applicare 30-45 minuti prima del trattamento una crema anestetica. Il trattamento prevede una fase iniziale di 4-5 sedute a distanza di 15 giorni circa l’una dall’altra ed un’eventuale fase di mantenimento con una seduta ogni 45-60 giorni a seconda necessità della condizione clinica specifica.

 

I RISULTATI I risultati possono già essere percepiti dopo la prima applicazione ed il massimo beneficio si ottiene dopo il primo ciclo completo di trattamento (4-5 sedute) permanendo poi per 6-12 mesi. La sensazione di turgore dei tessuti è uno dei primi effetti che la paziente percepisce, poi si acquisirà una maggiore elasticità dei tessuti con minore fragilità, riduzione della secchezza vaginale, del bruciore e del dolore durante e dopo i rapporti.

 

EFFETTI INDESIDERATI Non ci sono effetti collaterali farmacologici in quanto non si tratta di iniezione di farmaci, ma unicamente di sostanze naturali biocompatibili. Gli effetti indesiderati che possono comparire sono generalmente lievi e transitori e sono dovuti all’iniezione sottocutanea: è possibile che si verifichino un lieve arrossamento o una lieve sensazione di gonfiore o bruciore dovute alle microinfiltrazioni, sensazioni che scompaiono velocemente nelle prime ore dopo la seduta. In pochi casi possono comparire piccole ecchimosi (lividi) che scompaiono nelle prime 24-48 ore dopo il trattamento. Tutti questi effetti sono da considerarsi normali dopo questo trattamento. Raramente si possono osservare reazioni allergiche.

 

CONTROINDICAZIONI Il trattamento non può essere effettuato su aree in cui sono presenti processi infiammatori o infettivi acuti ed è controindicato in corso di gravidanza e allattamento o in donne con tendenza a sviluppare cicatrici ipertrofiche o cheloidi. Vanno poi valutate con il ginecologo le singole situazioni di patologie croniche o di pazienti in corso di terapie particolari specialmente quelle antiaggreganti. Infine nelle donne sottoposte a trattamenti oncologici è necessario attendere 6 mesi dal loro termine prima di effettuare una biostimolazione.

 

ULTERIORI APPLICAZIONI La biostimolazione vulvo-vaginale può essere usata come monoterapia (soprattutto quando trattamenti idratanti ed emollienti con unguenti e creme o terapie ormonali, generali e locali, non sono applicabili o sono risultate scarsamente efficaci) o associata ad altri trattamenti: può essere infatti utilizzata come coadiuvante in pazienti che utilizzano già terapia ormonale sostitutiva, come preparazione a terapie rigenerative più invasive come il laser o il lipofilling o come terapia di mantenimento post laser. Ogni trattamento va personalizzato con il ginecologo sulla singola situazione.

MEDICI REFERENTI

Dott. Francesco Marocco

Ginecologo

AREA DI COMPETENZA

Ginecologia e Senologia
Armonia e benessere della donna

Dott.ssa Franziska Kubatzki

Ginecologo

AREA DI COMPETENZA

Ginecologia e Senologia
Armonia e benessere della donna